La qualità fa rima con passione
Cinquant’anni di attività nel segno della passione e della qualità. È il traguardo che in questo 2007 taglia la Lairt, impresa bolognese di stampaggio di materie plastiche con sede in via Emilia Ponente. Un’azienda a conduzione familiare che in questo mezzo secolo è sempre riuscita a crescere a dispetto degli alti e bassi dell’economia.
«Sì, non possiamo certo lamentarci ammette soddisfatta Valeria, moglie del titolare dell’azienda, Paolo Belelli – Questo periodo per noi è buono:le cose stanno andando bene e le premesse fanno sperare che sia così anche per il futuro». La storia della Lairt affonda le sue radici nella metà del Novecento, quando Athos Belelli, un pasticcere che si ritrovava con molte ore libere di giorno, invece di dedicarsi al meritato riposo, iniziò a impiegare il tempo libero stampando materiale plastico con una piccola pressa manuale. «Faceva piccole cose, in maniera del tutto artigianale», ricorda Valeria Belelli. Era il 1957. «Mio suocero iniziò così, per puro sfizio – prosegue –, ma le cose cominciarono ad andargli bene al punto di decidere di licenziarsi dalla pasticceria e dedicarsi completamente alla nuova attività». Nel 1962, poi, ad Athos Belelli si affianca il figlio Paolo. Il ragazzo all’epoca non aveva ancora 17 anni ed essendo minorenne non poteva a tutti gli effetti essere socio del padre. Athos Belelli però, avendo molta fiducia nel figlio, lo voleva con sé alla pari: decise così di recarsi al tribunale e chiedere l’emancipazione. La ottenne e fu così che padre e figlio iniziarono la loro avventura commerciale. Cinque anni più tardi, nel 1967, entrò in azienda anche Valeria, allora fidanzata di Paolo. I primi prodotti che la Lairt riesce a vendere sono semplici “ciappetti”, le mollette da bucato, ma col tempo l’azienda si amplia e si specializza nel lavoro per conto terzi: le cose vanno bene e tocca quota 55 dipendenti. «All’inizio facevamo tre turni a ciclo continuo per le grosse produzioni, destinate prevalentemente alla Giordani, storica azienda di carrozzine. Eravamo un po’ come i cinesi ora – scherza la signora Belelli – la massa produttiva era enorme, mentre la qualità non era ancora così importante». Poi, com’è accaduto per molte altre aziende italiane, è la specializzazione e la cura nel dettaglio il segreto non solo della sopravvivenza, ma anche del successo. «Negli anni Ottanta abbiamo ampliato la nostra attività: dal confezionamento all’assemblaggio, dai servizi all’imballaggio e alla costruzione di stampi, iniziando a produrre prevalentemente per il settore del motociclo. I 14 dipendenti attuali bastano per l’unico turno diurno che abbiamo e che ci permette di produrre tutto con l’accuratezza oggi necessaria» dice l’imprenditrice.La Lairt si prepara così ad affrontare, nel suo piccolo, le sfide del nuovo millennio, mentre in campo, da quindici anni, è scesa con tanta passione e con una decisa sterzata sulla qualità e sulle tecnologie, anche la terza generazione (le figlie Daniela ed Emanuela). «Loro, con un po’ di fortuna, speriamo possano festeggiare i prossimi 50 anni di attività – conclude Valeria Belelli – E per il futuro l’obiettivo è quello di mantenere alta la qualità della nostra produzione e del servizio, con l’entusiasmo di sempre».